Mamma e Papà si separano

Lo stare in coppia è una avventura continuamente scelta e vissuta da migliaia di anni, che contribuisce ad alimentare il significato che ognuno ha di se stesso. Molte importanti fasi di crescita sono arricchite ed alcune dipendono dal fatto di essersi scelti un compagno o una compagna “per la vita”. Sempre più spesso però si sente parlare di coppie in crisi ed, in alcuni casi, di separazione. Tale insoddisfazione può dipendere da molte cause differenti, ma spesso il comune denominatore è la difficoltà nel comprendere i nuovi desideri ed esigenze dell’altro e nel negoziare nuove strategie comuni nello stare insieme. Nel tempo la vita stessa pone i membri della coppia di fronte a nuove situazioni, nuovi problemi od opportunità e non sempre l’evoluzione personale è concomitante all’evoluzione di coppia. In queste situazioni sembra che non si “parli più la stessa lingua” e dal “noi” si è ritornati all’ “io”. Ciò può succedere ad esempio in seguito ad eventi molto belli, come un nuovo lavoro o la nascita di un figlio, ad eventi più negativi, quali lutti o incidenti, ma anche in situazioni più semplici e quotidiane che però richiedono una riorganizzazione della routine di coppia ed una ridefinizione degli obiettivi e progetti comuni. Simili momenti di “revisione” possono accadere in qualsiasi fase della vita di coppia e a qualsiasi età dei partner, laddove uno dei due membri ne avverta l’esigenza. Ad esempio quando dalla fase dell’innamoramento (ammesso che ci sia stato) la coppia passa ad una fase di “transizione”, l’eccitazione iniziale dovuta al fatto di conoscere una persona nuova e la passione dei rapporti sessuali, dopo un certo periodo, comincia in modo naturale a diminuire. Il sogno, basato sull’idealizzazione dell’altro, lascia il campo a sentimenti, anche molto intensi, basati però su una visione più realistica del partner. In altre parole ci si innamora di chi si “pensa” di conoscere e si ama chi si conosce “sul campo”. La fase dell’innamoramento rappresenta un piacevole “stato alterato di coscienza”, che ai fini dell’equilibrio psico-emotivo non può che esaurirsi dopo qualche tempo. Ciascuno dei due innamorati inizia così a percepire alcune caratteristiche dell’altro come difetti, non si sente più corrisposto ed esaudito in tutti i propri desideri e bisogni: affiorano così le differenze. In questo periodo ognuno dei due partner comincia ad interrogarsi sulle nuove caratteristiche assunte dal rapporto e sul grado di soddisfazione vissuta all’interno della coppia; le differenze e la mancanza di preparazione ad esse possono portare a conflitti ed incomprensioni nella coppia. Si attraversa un momento di riflessione e rinegoziazione che, quando ha un esito favorevole, rende possibile ricomporre e gestire i conflitti proseguendo il rapporto su nuove basi con soddisfazione di entrambi. In altri casi, invece, si può creare un momento di vera e propria crisi, che può portare al disamore e alla rottura del rapporto, oppure alla sua continuazione in condizione di continuo conflitto che può essere fonte di profonda sofferenza. Riveste un ruolo di primaria importanza lo stress individuale, che riduce le risorse disponibili a contribuire ai compiti familiari e a fornire al partner il sostegno pratico e psicologico che si aspetta, diminuendo così la disponibilità ad ascoltare e negoziare, percependo solo vissuti di insoddisfazione rispetto ai propri bisogni e necessità. In simili situazioni, la terapia di coppia può rappresentare uno spazio efficace in cui affrontare le tematiche conflittuali emerse ed i vissuti prevalenti dei partner, favorendo, ove possibile, l’evoluzione della coppia stessa verso una nuova fase insieme, o, in alcuni casi, accompagnandola verso una separazione più funzionale possibile per entrambi.

Soprattutto nei casi in cui la coppia abbia dei figli, è importante affrontare il cambiamento che la separazione porta con sé, sia nell’essere ancora genitori, sia dal punto di vista dei bambini per cui la separazione dei genitori è un momento di importante cambiamento, poiché coinvolge i loro punti di riferimento e le loro abitudini. Che cosa ne sarà di me? Potrò ancora stare con papà e mamma? Cambierò casa? Dove dormirò? Chi mi farà da mangiare? Chi mi verrà a prendere a scuola? Chi mi accompagnerà a nuoto? Molti bambini si colpevolizzano, a volte si possono riscontrare in loro disturbi del sonno, dell’alimentazione e del comportamento; sovente, il malessere si ripercuote anche in ambito scolastico. Molto spesso i bambini non sono in grado di esprimere le emozioni conseguenti a queste trasformazioni come la rabbia, la tristezza, i dubbi, le difficoltà che incontrano in questo delicato momento, ma sarebbe molto importante facilitarne l’espressione

Dott. Petrini Alessandro

Il dottor Alessandro Petrini è Psicologo, Psicoterapeuta e Sessuologo Clinico. Si è specializzato in Psicoterapia Cognitiva a Torino